La Musica che ci salva. Domenica 1 giugno alle 21 Concerto di Fine anno in Piazza Simone Mosca

La musica torna protagonista a Orvieto con un appuntamento imperdibile: domenica 1 giugno alle ore 21:00, nella suggestiva cornice di Piazza Simone Mosca, si terrà il Concerto di Fine Anno degli allievi delle classi di Musica Moderna della Scuola Comunale di Musica “Adriano Casasole”.

L’evento, dall’evocativo titolo “La Musica che ci Salva”, rientra nel programma della prima edizione del Festival della Musica di Strada di Orvieto, e proprio alla strada è dedicato il tema dello spettacolo: un omaggio vibrante all’Hip Hop, nato negli anni ’70 tra le strade del Bronx e divenuto, nel tempo, un linguaggio artistico globale.

Gli studenti delle classi di canto, batteria, basso, contrabbasso e chitarra elettrica, guidati dai docenti Nina Ricci e Silvia Cerquaglia (canto), Alessandro Graziani (batteria), Graziano Brufani e Steve Laye (basso e contrabbasso), Gabriele Tardiolo e Valerio Bellocchio (chitarra elettrica), proporranno un viaggio musicale che non è solo spettacolo, ma anche narrazione culturale e identitaria.

Lo spettacolo proposto dagli allievi della Scuola Comunale di Musica di Orvieto Adriano Casasole, nasce per dialogare con il contesto che lo ospita: il Festival dei Musicisti di Strada. E se è vero che i protagonisti non sono artisti di strada in senso stretto, è altrettanto vero che porteranno in scena una storia che dalla strada prende vita, forma e voce: quella dell’Hip Hop.

Nato tra le strade del Bronx negli anni ’70, l’Hip Hop è molto più di un genere musicale: è una cultura nata dal basso, da giovani che non avevano palchi né visibilità, ma una forza espressiva potentissima. DJ, MC, Breakdancer e Writer hanno trasformato i marciapiedi in laboratori creativi, dando vita a un movimento globale che pian piano ha rivoluzionato la musica, la danza e l’arte visiva.

In questo senso, la strada non è solo uno spazio fisico, ma un luogo simbolico di incontro, ribellione, comunità e trasformazione. Lo spettacolo è quindi un omaggio a quell’energia che nasce fuori dai circuiti ufficiali, nei luoghi più veri della vita quotidiana. Una celebrazione delle origini dell’Hip Hop, raccontata da chi oggi studia la musica contribuendo a darle futuro.